La Rete civica che ti viene a trovare, ossia: cosa abbiamo scoperto fino a oggi
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Dal lancio della piattaforma abbiamo ricevuto decine di richieste di assistenza, proposte di miglioramenti e segnalazioni di necessità specifiche. In questa prima serie di incontri, conversazioni via e-mail, telefonate e skypecall, abbiamo capito molte cose.
Prima di tutto: serve un diario delle nostre attività di community management. Questa è la sua prima pagina: un breve racconto delle persone, dei bisogni e delle proposte che abbiamo incontrato.
Il 27 dicembre abbiamo presentato Comunità ai membri di Exbo (il coordinamento degli ‘espatriati’ da Bologna): la piattaforma deve riuscire a far collaborare da lontano chi, pur non essendo fisicamente presente in città, vuole impegnarsi su progetti e bisogni concreti, e le modalità di ingresso e gli strumenti di cui sarà dotata dovranno tenerne conto.
Grazie alle segnalazioni di chi ha iniziato a usare la piattaforma, abbiamo iniziato ad affrontare con il team di Rete civica tutti i malfunzionamenti e le stranezze che venivano fuori. Il lancio di una piattaforma web è fatto anche e soprattutto di questo. Ma ci ha sopreso quanto sia diffusa la volontà di prendersi cura della piattaforma: in molti propongono soluzioni e si mettono a disposizione per trovarle insieme ad altri.
L’esempio principale è quello della scheda progetto, che ora è molto complessa e poco utile per raccontare idee, attività e iniziative. Insieme al gruppo di lavoro abbiamo iniziato a discutere con il coordinamento delle Social Street bolognesi di una versione semplificata della scheda; confrontandoci con loro abbiamo capito molte cose (grazie!), tra cui la necessità di una pagina di presentazione della piattaforma per chi ci arriva per la prima volta.
A fine gennaio abbiamo fatto due belle chiaccherate con Neal Gorenflo di Shareable e Michel Bauwens della Peer to Peer Foundation, due persone tra le più impegnate e illuminate in materia di pratiche collaborative, che erano in città (anche) per saperne di più del Regolamento per la cura dei Beni Comuni e della nuova Rete civica. Bauwens ci ha chiesto molto del ruolo delle organizzazioni nella piattaforma e ha messo in discussione la possibilità che soggetti profit e non profit possano ‘essere sullo stesso piano’. Con Gorenflo invece abbiamo discusso, tra le tante cose, di come incentivare la collaborazione on-line e off-line, anche alla luce dell’esperienza del network delle Sharing Cities, e di quanto hanno fatto le città di Seul e San Francisco.
Sapevamo che crowdfunding e volontariato sarebbero stati cruciali nella crescita della piattaforma, e discutendo di alcuni progetti sia con Anpi che con il CEFA è emersa la necessità di iniziare ad affrontare questi temi già nelle prossime settimane, iniziando da una serie di incontri ad hoc per raccogliere bisogni e proposte.
A gennaio, partendo da uno scambio di email su come usare la piattaforma (non c’era ancora la pagina Informazioni, già!), abbiam pedalato sino alla Barca per incontrare Dario Mazzaro del centro di riabilitazione AXIA, con cui abbiamo discusso di come possa essere usata dai soggetti dell’ambito socio-assistenziale. A un certo punto, confrontandoci su Comunità e discutendo se fosse uno strumento civico anzichè pubblico o ‘comunale’, ci ha detto una cosa che ci è piaciuta molto: ‘è un social network che ti viene a trovare’.
Per cui: ci vediamo in giro!
snark / michele e gaspare
(la foto l'ha fatta Michele al Centro Zonarelli, nei prossimi giorni vi racconteremo anche di questo)
Daje Snark!