Tre anni fa, nasceva il progetto "Operazione Restauro"
dal blog diSegnala questo contenuto

Nel 2012 l’Associazione ha lanciato l’Operazione Restauro, che è stata un’attività atta a sponsorizzare economicamente il restauro di un reperto del Museo Civico Archeologico di Bologna. La Direzione del Museo ha selezionato sei oggetti bisognosi di essere restaurati e tramite questa operazione l’Associazione ha fatto decidere ad iscritti e simpatizzanti, quale dei sei reperti volessero che fosse ripristinato, attraverso una sorta di “concorso” o di “torneo ad eliminazione”, che prevedeva una serie di votazioni da effettuarsi presso il Museo e sul sito internet della nostra Associazione. Tra Gennaio e Febbraio, si poteva votare uno dei sei reperti, ed i due meno votati sarebbero stati esclusi dalla “competizione”, mentre i quattro rimanenti, avrebbero svolto semifinali (a Marzo) e finale (ad Aprile), come in un torneo sportivo. Un po’ a sorpresa, venne subito eliminato l’unico reperto proveniente dalla collezione egiziana, forse perché non ancora esposto, e quindi meno visibile degli altri. Altrettanto a sorpresa, il più votato fu un miliario della Via Aemilia, forse perché quello più pertinente con il territorio bolognese.
I voti furono i seguenti:
- Miliario della Via Aemilia con inciso il nome di Marco Emilio Lepido: 41 voti
- Anfora attica a figure nere: 37 voti
- Cratere attico a colonnette nere: 37 voti
- Cratere attico a colonnette rosse: 32 voti
- Statuetta votiva della Dea Chentayt: 25 voti
- Miliario della Via Aemilia con inciso il nome di Ottaviano Augusto: 21 voti
Interessante e giusto notare come il voto su internet sia stato decisamente contrastante con quello dei visitatori del Museo e dei Soci dell’Associazione, a testimonianza che vedere una foto di un reperto, e conoscere il reperto in “prima persona” può portare una differente sensibilità verso lo stesso oggetto. La fine di Marzo portò ancora una volta alle stesse conclusioni fatte nei mesi precedenti, grande equilibrio nella semifinale in cui si incrociavano il Cratere attico a figure rosse e l’Anfora attica a figure nere, ma netta supremazia di voti del Miliario della via Aemilia, soprattutto per chi in quel mese ha votato presso il Museo o durante le conferenze dell’Associazione.
Semifinale n°1
- Miliario della Via Aemilia con inciso il nome di Marco Emilio Lepido: 90 voti
- Cratere attico a figure nere: 58 voti
Semifinale n°2
- Anfora attica a figure nere: 65 voti
- Cratere attico a figure rosse: 66 voti
In data 5 Maggio 2012 terminarono le votazioni della Finale, che vedeva “scontrarsi” il Miliario con il Cratere a figure rosse che ancora una volta hanno stupito: i due oggetti finiscono le votazioni ad ex equo. Solo il regolamento, che prevedeva di dare più peso ai voti “cartacei” rispetto a quelli ottenuti su internet (per dare più valore alla partecipazione alla vita del Museo ed Associativa, visto che per votare in modo cartaceo si doveva visitare il Museo o prendere parte ad una conferenza dell’Associazione), ha tolto tutti dall’impaccio, assegnando la vittoria al Miliario, che d’altra parte aveva dominato tutte le votazioni, tranne la finale.
Finale
- Miliario della Via Aemilia con inciso il nome di Marco Emilio Lepido: 54 voti (di cui 39 cartacei)
- Cratere attico a figure rosse: 54 voti (di cui 23 cartacei)
Ecco parte del commento di Marinella Marchesi, che si è occupata poi del restauro, sull’esito delle votazioni. “E' proprio il caso di dire che, tra i sei "concorrenti", proposti dalla Direzione, il vincitore è il classico outsider, come in tutte le competizioni sportive che si rispettino. La massiccia imponenza del Miliario vincitore, accentuata dalla pietra trachitica in cui è scolpito, è quasi pari, infatti, alla sua mancanza di valore estetico, neppure paragonabile al fascino classico di un vaso greco. E del resto il compito del miliario non era certo quello di essere bello. Ciò che contava era la sua funzionalità: doveva essere visto, anche in lontananza, da chi nel corso del suo viaggio voleva accertarsi di essere sulla strada giusta ed era desideroso di sapere quante miglia mancavano alla sua destinazione o quante ne aveva percorse, il tutto di solito calcolato a partire da Roma. Ho provato ad immaginare le motivazioni che hanno portato i frequentatori del nostro Museo a preferire proprio questo oggetto, certo il meno "attraente" tra tutti quelli proposti. E' stata forse l'eco di una quotidianità antica, che il miliario porta con sè, la quale si riflette in gesti in cui ancora oggi, percorrendo le strade, ci ritroviamo. O forse il nome che reca inciso, quello di Marco Emilio Lepido, che evoca non solo la via da lui rettificata, ma un intero territorio, la nostra Regione. O ancora, probabilmente, la volontà di riportare l'attenzione sul cortile del Museo, dove il miliario è collocato, e che rappresenta il più importante archivio di pietra di Bologna romana”.
Il Miliario è stato quindi restaurato, ed assieme a lui è stato ripristinato anche il Miliario con inciso il nome di Ottaviano Augusto, che lo fiancheggia nel lapidario del Museo Civico Archeologico di Bologna.