Riqualificare prima e poi offrirsi alla città con Oz

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Un'immagine del centro Oz
05 Maggio 2015

Riqualificare lo spazio è stato il primo passo. Da quasi un anno l’obiettivo quotidiano delle associazioni che fanno parte di Oz è trovare un modo sostenibile per diventare una risorsa per tutta la città. Dopo l’intervista con Borgo Alice, continuiamo a conoscere alcune delle realtà impegnate sul territorio cittadino in vista della Festa della Collaborazione Civica di sabato 16 maggio.

Oz è il nome di uno stabile, l’ex Samp Utensili in Via Stalingrado 59, recuperato nel 2012 nell’ambito del progetto Senza Filtro. Dal 2014 Oz è un progetto associativo: una rete di soggetti che si impegnano nella gestione e nella cura degli oltre 15.000 metri quadrati dell’edificio, proponendo attività culturali, sportive e sociali aperte alla città ma capaci di attrarre visitatori anche dal resto del paese.

Come ci racconta Lillo di Eden, l’associazione capofila della rete delle 18 presenti nel coordinamento, prima di ri-aprire alla città gli spazi (tramite una convenzione la proprietà e il supporto di Quartiere San Donato e Comune) è stato necessario trovare un proprio equilibrio organizzativo, con un coordinamento generale, delle assemblee e dei coordinatori d’area. In questo modo la convivenza tra le attività delle associazioni è ottimizzata: nel centro si trovano la comunità religiosa Fireland Ministry Bologna, che offre anche servizi di supporto agli immigrati, il museo del flipper TILT!, l’associazione sportiva Eden, l’associazione di cultura lesbica Fuori Campo e altre associazioni di promozione sociale, sportive e culturali. Si tratta di uno spazio che ha l’ambizione di essere inclusivo e vuole anche garantire un presidio ‘civico’ sul territorio tanto contro il degrado quanto nei confronti della criminalità organizzata, che potrebbe facilmente approfittare di spazi come questo.

Le associazioni sono ovviamente impegnate nelle proprie attività specifiche, ma anche in un percorso di sostegno reciproco raccogliendo fondi per le utenze e i lavori di recupero e manutenzione, ospitando e realizzando alcuni eventi pubblici che servono anche a far conoscere il centro a chi non lo frequenta per i corsi e per le attività delle singole associazioni, come il secondo appuntamento con Prototype, la manifestazione dedicata agli sport urbani con laboratori, esibizioni e musica che si terrà dal 29 al 31 maggio.

La diversità di esperienze è uno degli elementi che più colpisce insieme allo spazio, un ex impianto produttivo in cui soprattutto le aree per uffici sono ancora in corso di recupero. Questo processo ha chiaramente dei costi impegnativi, ma la sfida principale è trovare un percorso comune. Ce ne rendiamo conto dalle parole di Lillo e dai poster su cui leggiamo i nomi di diverse associazioni del centro come promotori: come a dire che le attività si portano avanti insieme, senza lasciare indietro nessuno. Il settore sportivo (parkour, tessuti, skateboard, downhill, etc.) ha infatti beneficiato del fatto che Oz sia lo spazio coperto per sport urbani - freestyle più grande d’Europa, ma dalle parole che scambiamo in giro emerge che tutti sappiano che le attività culturali e sociali debbano essere sempre valorizzate, anche tramite iniziative congiunte.

Visitando il centro ci rendiamo conto della varietà di usi che il centro permette: già mentre aspettiamo Lillo all’ingresso vediamo passare gruppi di bambini con i genitori, diretti (di corsa) alla lezione di skateboard, e nel corso del pomeriggio arrivano anche un gruppo di ragazze per il corso di tessuti e i visitatori di una mostra fotografica negli spazi di Piccolo Formato, e noi stessi restiamo a bocca a parte tra incisioni a parete, impianti di parkour e la distesa dei flipper di Tilt!.

Qui trovate alcune foto > Oz Bologna
 

Lo staff di Comunità / Rete civica Iperbole

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